mercoledì 8 febbraio 2012

Orgoglio francese, Crisi in Francia, Fornero.

Non posso non sottolineare l'essere francese.
All'inizio avevo una marea di pregiudizi legati ad una precedente vacanza fatta nel 2008 a Parigi. 
Non venimmo trattati bene e anzi da alcuni camerieri venimmo anche canzonati, inoltre non era possibile che nella città più visitata al mondo non si parlasse un minimo di inglese, quello essenziale dico, almeno per le cose turistiche, quello che parlano tutti i gestori dei ristoranti del centro di Roma tanto per lavorare con i turisti. 
Certo io parlo un inglese maccheronico e con un accento leggermente del reggino calabrese, ma sti stronzi o non capivano o se capivano rispondevano in francese! Assurdo. 
Ripartii con l'idea che Parigi fosse una città fantastica, ma che i francesi fossero una massa di stronzi assurdi.
Ritornatoci due anni e mezzo dopo mi sono reso conto che il pregiudizio scaturito all'epoca verso i francesi riguardo la loro stronzaggine... era del tutto confermato!!!
No scherzo, ad onor del vero è riservato ai Parigini. Sono insopportabili, almeno quelli che ho incontrato io (tranne uno), e vedeste il senso di superiorità che hanno verso il resto dei francesi e del mondo! ;)
Più in generale, secondo la mia opinione strettamente personale, il francese tipo è ben sicuro di se, della sua storia alla quale è attaccatissimo, sciovinista all'ennesima potenza, freddo nei rapporti, ma non cattivo, lento a intraprendere una relazione veramente "amicale", quasi come se studiasse il soggetto e mantenesse distanza e diffidenza fino a che non si rende conto che è un proprio simile! Il brutto è che questo trattamento è riservato non solo agli stranieri ma anche fra di loro.
Io, un pò per dote naturale e un pò per la mia continua cazzonagine e faccia da "culo", mi sono introdotto dopo pochi mesi a Montpellier; qui su Nimes invece le cose sono state acceleratissime, ma è contato tanto il fatto che ormai ho una conoscenza essenziale della lingua da poter costruire varie frasi con espressioni familiari/idiomatiche e sopratutto battute! ;)
Cmq c'è da dire che noto un atteggiamento ben diverso e molto caloroso qui al sud, la gente è più familiare e si lega meglio e velocissimamente rispetto ai "nordisti" che stanno qui. 
La cosa che più  mi innervosisce della Francia è il loro attaccamento al loro essere francese, in tutto. 
Hanno un'attenzione e conservazione della loro lingua che è assurda, ci sono una marea di cose che tutto il mondo definisce in modo convenzionale tipo Pc o computer, desktop, trailer dei film etc. e che loro invece chiamano con dei propri termini, per non parlare del vocabolario medico che cambia al 50 % (sapeste quanto è dura), un esempio su tutti: ganglion (linfonodo) e amygdales (tonsille). 
In più una cosa che mi stupisce è che per le ricerche, anzichè consultare le riviste internazionale in primis, corrono prevalentemente a consultare quelle francesi. Studiano e seguono corsi in francese, vivono per la letteratura medica francese, che devo riconoscere è di livello elevatissimo. In particolare vi sono una marea di corsi straben fatti e non a pagamento su internet, offerti dalle società di categoria specialistica di riferimento.
A Montpellier mi riconoscevano che effettivamente si sarebbero dovute adattare alla nomenclatura internazionale e se notavo nei loro referti termini che si distanziavano, di sottolinearglielo. 
Bene, qui a Nimes è un pò più dura ma il processo è cominciato di mia mano, nei miei referti parlo di "tonsilles" per esempio e a proposito di questa sottile battaglia all'apertura verso il mondo medico internazionale (non sarò io a vincerla) del colosso francese, due giorni fa sono venuti due specializzandi di neurologia a chiedermi che cosa fosse il "kinking". 
Io con naturalezza ho spiegato che esiste anche il "coiling". 
I due si sono guardati come se cadessero dalle nuvole e mi hanno detto: "a bo?" (vuol dire ah si? ma va detto con fare sorpreso:)). Certo! E ho disegnato loro cosa volesse significare, ma mi guardavano increduli finchè uno con fare di compassione mi dice:"si ma in francia noi diciamo tortuosità del vaso", ed io: si ma come la classifichi la tortuosità? 
Bè per farla breve io ero tranquillissimo, perchè prima di dettare il referto giorni prima, avevo preventivamente controllato su internet se questi termini in letteratura francese esistessero, ed effettivamente mi sono venute fuori una marea di pubblicazioni dove si parlava di kinking e coiling "des arteres carotidiennes". Mostrato loro gli articoli si sono accomiatati apparentemente convinti. ;)
La cosa mi diverte, mi piace scardinare un pò il loro vocabolario un pò chiuso. Ho cominciato a parlare anche di "fausses cordes vocales" (corde vocali false), mentre loro abitualmente parlano di "bande ventriculaires". 
Dunque al di là di ciò, in totale sebbene questo loro modo di fare mi innervosisca abbastanza da un lato, dall'altro hanno tutto il mio rispetto e stima perchè sono molto fieri della proprio lingua, del loro essere e nazione e non si lasciano contaminare o meglio direi "cambiare" da altre culture. Alla fine sono chiusi, ma al momento giusto si aprono ed incamerano il nuovo, accettandolo. 
Mi piacerebbe tanto che l'orgoglio di essere italiani fosse anche di sentirsi italiani, con la stessa intensità di quello dei francesi. Per lo meno anche se lo si è, che si abbiano i motivi tali da poterlo mantenere senza appellarsi alla nostra storia culturale e artistica terminata nel passato. 
Sapeste come sono appasionati e curiosi dell'essere italiano! Ogni volta che possono, appena prendono un pò di confidenza, mi dicono qualche parola in italiano oppure altri rivendicano spesso origini italiane.
Sono appassionati del nostro cinema di un tempo (Fellini, Scola, Monicelli, Pasolini etc.), del nostro modo di  vivere e vestire (forse aggiungerei anche un pò invidiosi) e dicono in continuazione che abbiamo la lingua più bella del mondo... 
Le donne ammettono di essere affascinate da noi maschietti quando parliamo in francese, col nostro inevitabile accento italiano (che loro riconoscono prontamente) ed io non posso fare a meno di dire che effettivamente anche a noi italiani la donna francese, che parla in italiano, ci fa morire... Ovviamente non dico la seconda parte del pensiero (cioè che preferisco al 100% la mia "femmina italica" in tutti i sensi).

Qui l'area di crisi e di svilimento della professione medica non si respira e sebbene si dica che la crisi sia presente anche qui, io non la vedo! La gente lavora, i giovani disoccupati non sono ai livelli degli italiani, insomma io non respiro il pessimismo che esiste e dilaga in Italia. 
Sarà che non sono penetrato ancora completamente nel tessuto sociale, ma io noto che senz'altro si sta lontani dalla condizione della nostra povera Italia. 
I giovani in un modo o nell'altro lavorano, grazie a gli stage professionalizzanti che ognuno di loro fa. Lo stipendio medio in francia è di circa 1400 euro.
Il sistema "raccomandazioni" esiste, ma è diverso.... è una raccomandazione ufficiale o meglio piuttosto una presentazione, con una differenza... chi raccomanda  non si spende assolutamente per chi  non vale nulla!!!
A proposito... dite alla nostra collega figlia della Fornero, che risponde che il suo Curriculum parla e giustifica quello che ha ottenuto, che ognuno di noi sarebbe in grado di avere un CV degno e di diventare bravo (se non eccelso) se venisse messo nelle condizioni tali di concentrarsi ad apprendere e a lavorare, dalle istituzioni e non come avviene da noi da parenti ed amici. Gli altri invece, ogni giorno, devono concentrarsi a pensare a come districarsi  per evitare la "fregatura" di turno, spesso messa in atto proprio dalle istituzioni ...

un bacio e alla prossima.


3 commenti:

  1. I matematici sono come i francesi: se si parla con loro, traducono nella loro lingua, e diventa subito qualcosa di diverso.

    Johann Wolfgang Goethe, Massime e riflessioni, 1833 (postumo)

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  2. Ciao.
    Innanzitutto complimenti per il blog, per la voglia di condividere questa esperienza.. Questo post mi ha colpito un sacco, perché sono assolutamente d'accordo con te. Mio padre lavora in Francia, per cui ho avuto modo di conoscere, confrontarmi ed anche scontrarmi con la mentalità francese. E l'estate scorsa ho fatto un mese di approfondimento di lingua a Parigi e più volte ho affrontato battaglie culturali, linguistiche, sociali.. se solo avessimo un po' del loro nazionalismo e 'fierté', se solo riuscissimo a valorizzare tutto ciò che abbiamo nel nostro paese esattamente come loro esaltano ogni minimo orgoglio francese, bè non ci sarebbe niente da invidiare.
    Da studentessa di medicina quasi alla fine ed interessata ad un futuro in Francia, seguirò con piacere il tuo blog.
    In bocca al lupo!
    Ludovica

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  3. Ciao...mi sono imbattuto sul tuo blog e visto che mi sto laureando quest anno e sono interessato a specializzarmi al estero ho dato una letta. Per dire il vero io sto gia al estero, essendo greco xo vorrei se dovessi rimanere per altri 5-6 anni fuori di conoscere anche un altra cultura, dato che anche nella citta dove mi trovo attualmente non ci sono tutti questi stimoli;non faccio nomi x non offendere qualcuno ;). Cmq per quanto riguarda la terminologia francese gli esempi che hai dato non sono proprio termini francesi. Entrambi sono paradigmi di terminologia greca che probabilmente utilizzano anche loro. Infatti prendendo spunto da questo ti volevo chiedere come ti trovi col francese. Nel senso che io dovrei cominciare da livello 0 pero penso che sia molto simile all' italiano, poi se la diversità consiste solo nel usare la terminologia greca sarei felicissimo.

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